Product Description
La tempesta/The Tempest - William Shakespeare
Letteratura universale Marsilio - Elsinore - Italian Parallel Text
Edited by Alessandro Serpieri
Notes by Clara Mucci
Paperback, 240 pages
Each volume in this series presents a classic of English literature with a new Italian translation on the facing page, as well as an extensive introduction, information about the text and the author, in-depth annotations, and a complete bibliography, all in Italian.
The Tempest is set on a remote island, where Prospero, sorcerer and rightful Duke of Milan, plots to restore his daughter Miranda to her rightful place using illusion and skilful manipulation. He conjures up a storm, the eponymous tempest, to lure his usurping brother Antonio and the complicit King Alonso of Naples to the island. There, his machinations bring about the revelation of Antonio's lowly nature, the redemption of the King, and the marriage of Miranda to Alonso's son, Ferdinand.
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Ciascun volume di questa collana si presenta come una monografia completa composta da un saggio introduttivo, una nuova traduzione con testo a fronte, note informative sull'autore e sull'opera, un commento essenziale, una ricca bibliografia.
Ultimo dei drammi shakespeariani, La tempesta (1611) ha goduto di successo e popolarità ininterrotta, entrando in sintonia con ogni epoca attraverso chiavi di lettura ogni volta diverse - segno questo di inesauribile ricchezza e vitalità. Apprezzata già nel Settecento per il potenziale scenografico e musicale (ne fu tratta anche una versione operistica) e per la compattezza armoniosa della sua costruzione, amata in epoca romantica per la sua dimensione magica e onirica (un miracolo - diceva Coleridge - che ha la complessità e la polivalenza del mondo), l’isola de La tempesta mostra di volta in volta la favola utopica di un mago-scienziato onnipotente, il romance di una ritrovata finale armonia, una straordinaria riflessione sul gioco della illusione teatrale, e molte cose ancora. Ma è soprattutto il rapporto tra Natura e Cultura, con i suoi inquietanti risvolti storici e antropologici, che attraversa da sempre la lettura del dramma, e che lo rende oggi uno dei testi più amati, interrogati, rappresentati e ri-scritti, anche in paesi lontani e nelle culture cosiddette postcoloniali. Il selvaggio mostruoso Calibano, cui Shakespeare sa regalare anche sogni e struggenti battute, diviene (insieme ad Ariel, a Prospero e Miranda, e a tutti gli altri) luogo di uno scontro-incontro con il diverso-da-noi e con le nostre più profonde contraddizioni. E certo non sorprende che con La tempesta si siano misurati i più grandi registi, a teatro e al cinema: il grande Strehler (1978), Peter Brook (1990), il film di Greenaway (Prospero’s Books, 1991), e anche la straordinaria Tempesta napoletana di Eduardo (1984).